Villa Luisa Strassoldo
La più importante ed elegante tra le ville padronali aiellesi, Villa Strassoldo Luisa fu voluta dal conte Giulio Cesare Strassoldo, che nel suo testamento del 1672 lasciò scritto di far costruire in Aiello una residenza secondo il disegno delineato la di lui padre Italico. Ne uscì una costruzione armoniosa, di linee venete, segnata dalla compresenza equilibrata di linee diritte nel corpo dell’edificio e di elementi curvi, che rimandano al barocco.
INTERVISTA A MARILENA FALCO, RESPONSABILE DI VILLA LUISA STRASSOLDO LUXURY EVENT LOCATION
Come ti sei avvicinata a questo lavoro, ma soprattutto quando ti sei accorta che sarebbe stato il lavoro della tua vita? Raccontami un po la tua storia.
A dire il vero ho sempre voluto lavorare nel turismo. Inizialmente volevo lavorare in agenzia viaggi, poi il mio desiderio si è indirizzato per il settore alberghiero. Diciamo che già a quattordici anni sapevo che sarei andata a lavorare in questo settore. Mi sono diplomata come tecnico turistico, ho fatto vari corsi di aggiornamento per poi iscrivermi a economia e gestione delle imprese turistiche. L'università l’ho fatta lavorando per un’azienda di amministrazioni condominiali a Grado. I clienti che passavano in ufficio anche solo per pagare finivano a subire i miei consigli su cosa visitare. La mia passione un pò per la mia Regione, per la storia e la storia dell’arte mi ha sempre portato a cercare di promuovere turisticamente il territorio. Quindi appena ho avuto l’occasione ho iniziato a mandare il curriculum nei vari alberghi, fino a trovare l’occupazione che desideravo in reception di un albergo di quattro stelle. Nel giro di un anno da apprendista sono diventata responsabile marketing. In ogni albergo dove ho lavorato mi occupavo di organizzazione meeting. Qualche anno dopo mi si è palesata l’opportunità di diventare direttore d’albergo di un quattro stelle a Modena; un hotel molto grande, aveva ottantasette camere, ma soprattutto aveva un meeting center enorme. Notavo che effettivamente aldilà del hotellerie, che è sempre nel mio cuore, la parte del MICE era quella che mi appassionava di più. Per amore sono tornata a Udine, mi sono sposata e ho trovato un lavoro presso un’azienda vitivinicola di Buttrio, la cui titolare aveva questa dimora storica, che all’epoca era semplicemente la residenza di famiglia. Da li in poi, con l’ingresso in azienda della figlia, che aveva una visione più contemporanea ha deciso di avviare la residenza a una parte più commerciale. Li abbiamo iniziato a dedicare la location a matrimoni, eventi, ecc.
Cos’hai imparato in tutti questi anni? Qual’è il filo conduttore che ha unito tutte le esperienze lavorative?
Sicuramente quello che ho imparato negli anni è che, se vuoi veramente fare una cosa, la puoi fare. Non dico che il mio percorso sia stato facile, ma sicuramente la passione che ho messo in ogni lavoro ha fatto la differenza. Diciamo che se ci metti amore in quello che fai, crei delle buone relazioni con i collaboratori e con i clienti, sicuramente i risultati arrivano e il tutto va un pò più in discesa.
Quindi si può dire che tu sei il risultato di tutto ciò che hai imparato nel tuo percorso, ma il tuo mentore chi è stato?
Diciamo che la formazione dell’organizzazione del lavoro è sicuramente dovuta alla mia titolare del primo lavoro. Avevo circa vent’anni e mi ha proprio creato quella forma mentis dell’organizzazione lavorativa. Questo mi ha aiutato tantissimo nel pormi a qualsiasi tipo di sfida. Invece il problem solving è una delle mie caratteristiche che preferisco di più, di cui mi ritengo fortunata possedere, credo l’abbia ereditato dal mio padre.
C’è un momento, un episodio che consideri la svolta nella tua carriera?
Me lo ricordo perfettamente l’attimo in cui mi hanno chiamato da questo albergo quattro stelle per un colloquio, avevo ventidue anni ed ero a pranzo da mia zia e mio cugino mi ha convinto ad andare. Me lo ricordo come se fosse capitato adesso, ho preso il telefono e ho richiamato “guardate, va bene, vengo!” Ho trovato una scusa con il mio dotore di lavoro e sono andata a fare questo colloquio. Quella è stata la mia svolta.
Cosa ti ha spinto ad accettare il progetto di Villa Luisa?
Dopo sette anni sentivo il bisogno di una sterzata, di novità. La voglia di rimettermi in gioco. Ma soprattutto di essere un pò più indipendente. Ho deciso di accettare il progetto della Villa Luisa Strassoldo come una sfida, perché non era stata mai gestita da un professionista del settore e quindi la vedevo come una tela bianca con del potenziale inespresso su cui lavorare. Il delegare da imprenditori friulani è davvero difficile da trovare e aver trovato questo nella famiglia Luisa è stata una fortuna. La loro visione del business è una boccata d’aria fresca in questo territorio.
Il fatto che tu abbia deciso di buttarti, di rischiare, mi fa capire il tuo carattere. Qual’è la tua più grande qualità?
Guarda, sicuramente è la pazienza. Per fare questo mestiere devi avere una pazienza notevole. L’altra qualità importante, per quanto mi dicono gli altri, è l’essere sempre molto positiva e sorridente. La qualità che preferisco è però che riesco anche a mettere a proprio agio le persone ed essere rassicurante.
Invece quali sono i valori più importanti in cui credi e come li trasmetti nel lavoro?
I valori più importanti, secondo me, sono la sincerità e la schiettezza. E’ inutile vendere un prodotto quando non è quello, il cliente se ne accorge sempre. Ho imparato nel tempo che è meglio lavorare per rendere indimenticabile e appetibile il prodotto invece che raccontare quello che non è per poterlo vendere.
Il cliente che viene da voi cosa deve aspettarsi?
Il cliente che viene qui sicuramente può essere certo che quello che vendiamo è quello che vede. Può essere certo che da noi può avere la massima collaborazione sotto vari aspetti e che si può affidare a noi. Da noi può aspettarsi l’emozione, l’eleganza e la cura del dettaglio.
Novità all’orizzonte per quanto riguarda lo sviluppo lavorativo?
Fortunatamente lavoro per una famiglia che ha sempre un occhio di riguardo al futuro, neanche il tempo di finire il progetto che abbiamo in piedi che già si inizia un altro. C accomuna la voglia di migliorare, cambiare, evolvere. Adesso quello che vogliamo fare è terminare la restaurazione della villa perché vogliamo renderla più bella di prima. Abbiamo un altro progetto importante per la costruzione di altre quattro camere (che andranno ad aggiungersi alle cinque esistenti), con un negozio del vino e una sala degustazione. Abbiamo trenta mila metri quadri di parco a cui ci dedicheremo per creare qualcosa di unico e poi tante altre cose che non svelo…l’effetto sorpresa!